lunedì 7 gennaio 2013

Navigo, m'informo, discuto di politica: così Demos racconta i cittadini 2.0



Tratto da Repubblica.it - " Navigo, m'informo, discuto di politica: così Demos racconta i cittadini 2.0" di Luigi Ceccarini e Martina di Pierdomenico 


Nel 2010 li avevamo definiti cives.net: cittadini che "navigano con impegno" perché si informano attraverso i quotidiani online e discutono di politica nei blog o nei social network. Una community, che ha fatto del Web 2.0 un luogo di coinvolgimento civico e politico. Si tratta di una componente non trascurabile, anche dal punto di vista quantitativo; erano circa il 25% dei cittadini nel 2010. Negli ultimi due anni si sono consolidati, crescendo al 29%. Restano invece stabili, intorno al 14-15%, quelli che avevamo definito infonauti, quanti cioè si limitano ad informarsi attraverso i quotidiani online, ma non partecipano alle discussioni politiche in Rete. In leggera crescita - dal 12% del 2010 al 15% del 2012 - gli internauti, coloro che navigano in rete - per svariate ragioni - senza però informarsi né discutere di politica nel web.

L'uso della Rete. L'85% dei cives.net (quasi il doppio della media: 44%) utilizza Internet tutti i giorni. Più degli altri si collegano in mobilità e fuori casa, con gli smartphone e i tablet in particolare. L'uso intenso di Internet non fa riferimento solo al tempo di connessione ma anche alla modalità di utilizzo. Infatti, oltre a farne un uso civico - per informarsi e discutere di politica  -  sono parte di social network (63%, 11 punti percentuali in più degli infonauti e 14 rispetto agli internauti). Dunque, i cives. net, più degli altri, usano in modo naturale, competente e quotidiano la Rete. Nella rilevazione del 2010 abbiamo messo in evidenza in modo più articolato questo aspetto, che continua a caratterizzarli.

Il rapporto con l'informazione. E' interessante osservare le diverse preferenze e valutazione verso i giornali e programmi di approfondimento. Ad esempio, il quotidiano più letto dai cives.net è la Repubblica. Probabilmente ciò avviene anche nella sua versione online. Anche per gli infonauti la Repubblica è il giornale letto con maggiore frequenza. Mentre internauti e cittadini offline preferiscono il Corriere della Sera. Relativamente alle testate giornalistiche televisive - se escludiamo i Tg regionali, che ottengono trasversalmente il massimo del consenso - è il Tg3 quello a cui viene attribuita maggiore credibilità da parte dei cives. net. Vengono poi indicati il TG di la7 e RaiNews24. Per gli infonauti e gli internauti invece è il Tg5 quello segnalato per primo. Il Tg1 viene richiamato anzitutto dai cittadini offline. Relativamente alle trasmissioni di informazione e approfondimento, Ballarò, Che tempo che fa e Report sono i programmi più indicati dai cives.net. Le Iene o Striscia la notizia quelli segnalati come i più affidabili dagli altri cittadini.

Cultura e partecipazione politica. Dietro a queste valutazioni vi sono "culture politiche" differenti, già messe in evidenza nelle precedenti rilevazioni Demos-Coop, che si confermano anche in quest'ultima indagine. La fiducia istituzionale è più elevata tra i cives.net. Non solo, prevedibilmente, verso l'istituzione Internet (60% vs. 39% della media), ma anche nello Stato (20%) e nei partiti (7%, per quanto bassa). I cives. net sono particolarmente coinvolti e attivi sul piano politico; sia nella sfera privata, e invisibile, che in quella pubblica, e visibile. Sono soggetti particolarmente interessati alla politica, 73% contro il 41% degli infonauti e meno ancora tra gli altri tipi di cittadini. Discutono "spesso" di temi politicamente rilevanti, in famiglia o con gli amici, nel 64% dei casi (vs. il 37% della media). Hanno partecipato a campagne di opinione firmando petizioni, sia online che offline, con particolare frequenza (14% vs. 5% della media). I cives.net sono, praticamente, quelli che postano commenti sui blog di discussione politica (19%) e seguono sui social network - come Facebook (15%) o Twitter (7%) - qualche leader, partito o gruppo politico.

L'orientamento politico. La dimensione ideologica si ripropone, come in passato, in modo definito. Fatto 100 quanti si riconoscono nell'identità di sinistra o centro-sinistra, 42 sono cives.net. Quota che scende a 30 circa tra i cittadini che si definiscono di centro o di centro-destra. E a 25 tra quanti si dicono di destra. Se ci concentriamo sui segmenti elettorali le cose appaiono più articolate. Tra coloro che dichiarano di voler votare il MoVimento di Grillo quasi la metà, 48%, è riconducibile alla categoria dei cives. net. Scendono a poco meno del 40%, invece, tra gli elettori dei partiti dell'area di centro-sinistra. E si dimezzano tra quelli di centro-destra (19%). I cittadini offline crescono invece dal 19% (tra gli elettori del MoVimento 5 Stelle) fino al 55% (tra gli elettori dell'area di centro-destra). Un dato che presenta un andamento parallelo a quello dei cittadini che si informano, quotidianamente, solo attraverso la televisione: 0% tra l'elettorato grillino, 16% tra gli elettori dei partiti dell'area di centro-sinistra, 19% di quelli di centro e 27% di centro-destra.

La sfera pubblica online appare ormai inestricabilmente legata a quella offline, che ne costituisce un'estensione. La permeabilità tra l'impegno in Rete e quello sul territorio sembra confermato dalle indagini ricorrenti di Demos-Coop. L'identità ideologica dei più attivi in Rete appare piuttosto chiara. I cives.net hanno un evidente orientamento left-leaning. Tuttavia, se guardiamo agli elettorati potenziali, sono quelli del MoVimento 5 Stelle  -  un "non-partito", che si chiama fuori dalle categorie tradizionali della politica come destra-sinistra  -  ad avere nella propria base elettorale la più alta componente di cittadini 2.0 (cives.net e infonauti assieme arrivano al 60%). Avendo però visto il profilo di questi cittadini, l'etichetta antipolitica - assegnata sulla base dell'approccio discorsivo del leader Beppe Grillo  -  sembra essere una categoria troppo stretta per definirne la base del MoVimento. La quale, invece, sembra esprimere un particolare coinvolgimento e una specifica domanda di politica.

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