mercoledì 11 dicembre 2013

Il turismo a Castellammare del Golfo: questione di numeri



A volte i numeri possono dirci quanto siamo grassi (il peso di una bilancia), quanto siamo capaci (il voto di una laurea), quanto siamo distratti (le telefonate perse della fidanzata), quanto siamo indietro (il punteggio di una graduatoria).

Ma talvolta, gli stessi numeri ci possono dare una lettura diversa di un fenomeno che è sotto gli occhi di tutti. Qualche giorno fa, durante un pranzo di lavoro, si parlava di come il turismo possa essere meglio sfruttato a Castellammare (i commenti del tipo “ma che pranzi di lavoro fate ?!” non sono graditi).

Teorie su teorie, principi su principi e criteri che guardano la stratosfera. Ma una domanda nasce spontanea: ma quali sono i numeri del “turismo castellammarese ?”

Il turismo è un pilastro dell’economia siciliana, con un trend in crescita (+2,8%) nonostante la crisi. Le località turistiche della Provincia di TP accolgono il 14% dei turisti in Sicilia.

Basti pensare che la provincia di TP è al 4° posto per flussi turistici dopo le Province di Palermo, Messina e Catania.



Ma quale è il tipo di turismo che affolla la Provincia di TP ? Beh, non sarete contenti nel sapere che circa il 70% sono italiani (arrivi di turisti registrati in Provincia di TP nel 2012)  e che tale % porta la nostra Provincia al penultimo posto della graduatoria che considera più virtuose quelle Province in cui il mix turisti italiani vs stranieri è 50%-50%.
Ma perché il mix 50%-50% determina una graduatoria più virtuosa e quindi perché la Provincia di TP è solo all’8° posto di 9 Province?

Perché dalle rilevazioni della Regione Siciliana Dipartimento Turismo, Sport e Spettacolo – Osservatorio Turistico, emerge che la spesa turistica pro-capite (al giorno) per un turista straniero è di circa 250€ a fronte di un italiano che spende meno della metà (al giorno).


Quindi, avere afflussi di “stranieri” sembra essere più proficuo, per un paese/imprenditore turistico, di ospitare degli italiani.

Questo assume ancora più valore se pensiamo che la spesa di turisti stranieri negli ultimi anni è aumentata di un piccolo +3% a fronte di una spesa di italiani che è scesa almeno del -17%.
Quindi, caro turista, sei bello se parli il francese, il tedesco o l’olandese….. ci piaci meno se hai uno slang lombardo (tel qui el telun) o laziale (famo, dimo, semo, etc..).

Ma Castellammare, come si posiziona nella graduatoria delle realtà più visitate/attrattive della Provincia di TP?

Bene, di quel 14% di arrivi nella Provincia di TP, Castellammare accoglie circa il 6%(del valore assoluto degli arrivi di turisti nel 2012), posizionandoci al 6° posto tra i 9 Paesi turistici della Provincia (così come definiti nel report dell’Osservatorio Turistico della Regione Sicilia).

Il dato, se paragonato a quello del totale Sicilia è circa 0,8% che può sembrare poco ma è un ottimo risultato (ovviamente migliorabile).


Realtà come San Vito lo Capo e Favignana fanno da veri driver nel settore turistico, raggiungendo un ratio pro-capite tra turisti:residenti che vanno da 25:1 di San Vito a 10:1 di Favignana.

E Castellammare? Migliora la sua classifica, posizionandosi al 4° posto con un rapporto 3 turisti : 1 residente.

Ciò cosa significa ? Che il turismo c’è e che Castellammare è un player valido come località turistica. Basti pensare che nonostante la crisi, Castellammare ha visto aumentare +6% i flussi di turisti negli ultimi tre anni. Il dato conteggia coloro che si registrano nelle strutture ricettive quindi, se stimassimo un sommerso di circa il 30% (e siamo conservativi), allora potremmo pensare che nei fatti la crescita di CMare è di circa +8% all’anno.

Ma cosa ci dicono i numeri? Beh, facciamo qualche considerazione:
       a) i turisti arrivano, corretto !! Ma una volta sul posto, cosa fanno? Poco o niente, visto che la permanenza media a CMare è inferiore ai 3 gg a fronte di realtà come Favignana e San Vito in cui la media di permanenza in loco è superiore a 4,5 gg/turista
     



      b) i turisti che arrivano e non sono attratti da offerte turistiche strutturate o che comunque vengono lasciati all’auto-determinismo della spesa, cosa lasciano come ricchezza sul territorio castellammarese? Beh, visti i numeri, ben poco. Si stima che gli afflussi di turisti stranieri (e prendiamo loro come esempio perché i più “spendaccioni”), che ricordiamo essere meno del 30% del totale turisti che arrivano nella Provincia di TP, lasciano a CMare in un anno circa 3,5-4 Mln.€ di ricchezza all’anno (con il sommerso arriviamo anche a più di 5 Mln.€). È ragionevole pensare che su San Vito che è nella stessa Provincia e per cui valgono le stesse regole di media turisti italiani vs stranieri, la capacità di attrarre spesa sul territorio è maggiore. Ciò in considerazione del fatto che si stimano più di 10 Mln.€/anno come spesa turistica da parte di stranieri, presso gli esercizi turistici di San Vito.


      cI turisti che arrivano, dove alloggiano ? L’offerta di ricettività è sbilanciata rispetto alla configurazione media della Provincia (eppure la costa e la tipologia di turisti sembra la stessa). Mentre a CMare la maggioranza di posti letto risiede nei campeggi (+ del 50% dei posti letto registrati), la Provincia di TP mostra circa il 30% di posti letto presso alberghi a 3 stelle, il 25% di posti presso alberghi a 4 stelle e la restante parte tra campeggi e B&B. Abbiamo gli stessi turisti ma li ospitiamo diversamente (e quindi ci guadagniamo diversamente, se pensiamo che nella lista della spesa del turista medio, circa il 40-50% del costo di 1 giorno di turismo è iscrivibile all’alloggio).

      dI turisti che arrivano, quanto pagano? E qui si aprono le solite leggende metropolitane. Prezzi aumentati al supermarket, cartellini con valute diverse al bar a seconda che si abbia l’accento siciliano o meno (e la cosa mi ha toccato personalmente) e così via. Ma lasciandoci le chiacchiere alle spalle e osservando i numeri, sembra interessante una analisi fatta nel 2013 dal network Tecnocasa che ha comparato i prezzi degli immobili affitto uso mare in tutta Italia. Vi farà piacere sapere (almeno per prestigio di accoppiamento di nomi), che il costo medio mensile di un appartamento (signorile) a Scopello è paragonabile a quello che potremmo pagare ad Amalfi, Cesenatico e Rapallo (più di 4.500€/mese).
Come del resto il costo giornaliero di appartamenti signorili (uso mare) presso il porto/marina di CMare costano alla pari di Villa Simius, Pula e Gallipoli (più di 1.800€/mese). Beh, ok far pagare… ma allora vale la pena anche offrire servizi !!!


In sintesi (e vi ringrazio per aver resistito nella lettura): 
  • Turismo è ancora un asset della Sicilia e del nostro Paese 
  • CMare attrae turisti e mantiene tale attrazione anche durante il periodo di crisi 
  • Andrebbero valutate azioni a favore del cambiamento del mix di turisti (più stranieri che italiani) se vogliamo accedere a capacità di spesa maggiori (o comunque gestire meglio l’offerta differenziandola per paese di provenienza) 
  • Le giornate dei turisti vanno riempite, per farli sentire meno soli, per farli rimanere di più sul territorio, per farli spendere con maggior riconoscimento di valore per le ricchezze del territorio 
  • Andrebbe differenziata l’offerta turistica in termini di servizi e di ricettività, comprendendo a fondo le differenze di fabbisogni dei turisti per provenienza, età, nucleo familiare, etc.
  • Potrebbe essere un plus privilegiare anche partnership con quei paesi della Provincia di TP che vedono un calo di turisti ma che possono fare economie di scopo, privilegiando sinergie della “filiera turistica”.

Se i numeri hanno un peso, allora va fatta qualcosa subito, prevedendo una collaborazione pubblico-privato che diventi virtuosa per il Paese.

Del resto, se i numeri sono numeri, 100 teste sono più di 1 nel pensare…..ma già 1 sola idea, se buona, può bastare.

Vado a ripassare le divisioni a due cifre..... domani c’è compito di matematica !!!